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Napoli

Manfredi: “Dateci gli strumenti per la ripresa o siamo condannati a priori”

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NAPOLI – Purtroppo per il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi l’approvvigionamento di fondi a favore della città metropolitana sembra complicarsi sempre più.

Ormai i fondi che il governo centrale può concedere al comune dipendono dalle garanzie dello stesso, vale a dire dalla capacità delle c.d. Aziende comunali, le cosiddette “partecipate”, ad aprirsi al mercato.

Il metodo che il Governo Draghi intende utilizzare affinché arrivino tali fondi è quello dell’Europa con il Pnrr. Soldi a fronte di progetti, finanziamenti solo se portano a una svolta strutturale nella gestione del bilancio. Questa la conditio sine qua non che sembra ormai molto chiara al sindaco Gaetano Manfredi e l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta.

Aprirsi ai privati non significa svendere, ma controllare la gestione. Soprattutto significa dare un’impronta alle partecipate di tipo manageriale. Senza troppi giri di parole, Asìa per i rifiuti, Anm per i trasporti, Abc Acqua pubblica e la stessa NapoliServizi necessitano di un salto di qualità.

Il contratto di servizio con il Comune che garantisce stipendi e non i servizi così come è adesso non è più sostenibile perché se anche per ipotesi lo Stato desse 2,5 miliardi per sanare il debito di Palazzo San Giacomo, entro un paio di anni si starebbe di nuovo nelle condizioni attuali.

Le Aziende devono produrre servizi ed equilibrio di bilancio. Le regole sono chiare e le detta l’Europa: laddove gli enti locali non riescono a essere autosufficienti il ricorso al mercato non deve essere un tabù ma la strada da intraprendere. In questo capitolo rientra anche la dismissione dello sterminato patrimonio immobiliare dell’ente di piazza Municipio, sul quale ci sono molti riflettori accesi

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Cronaca

Napoli, turisti aiutano extracomunitario a sfuggire agli agenti della Municipale

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Due agenti della Polizia Municipale di Napoli sono rimasti feriti a seguito di un’aggressione mentre effettuavano un intervento di prevenzione sull’area pedonale di Via Toledo.
Intorno alle 17 di ieri, 16 maggio, nei pressi della sede del Banco di Napoli, gli agenti dell’Unità operativa Avvocata hanno fermato un extracomunitario trovato in possesso di borse contraffatte messe su un lenzuolo sul marciapiede. L’uomo, intento ad evitare il sequestro della merce, ha richiamato l’attenzione dei passanti. Due turisti, di origine spagnola, sono intervenuti in suo manforte, favorendo la fuga al “commerciante illegale”. Gli agenti hanno subito lesioni giudicate guaribili in 6 giorni.
Le indagini sono in corso per identificare il fuggitivo e le due persone che hanno ostacolato le operazioni dei militari.

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Cronaca

Napoli, lite condominiale poteva finire in tragedia: gli si inceppa la pistola e viene arrestato

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Poteva finisce in tragedia la lite, in un condominio di Napoli, scaturita da una diatriba sul contendersi il parcheggio nel garage condominiale.
Protagonista della vicenda un uomo, di anni 33, già noto alle forze dell’ordine, che ha estratto la pistola ed ha esploso due colpi rivolti verso il vicino 36enne.
Tragedia sfiorata, scrivevamo, ed in effetti non si è consumata perché la pistola del 33enne si è inceppata e non ha – quindi – ferito nessuno.

Grazie alle indagini condotte dai Carabinieri della stazione di Poggioreale e dalla Polizia del Commissariato di Poggioreale, l’uomo è stato rintracciato a Ponticelli.
 La pistola, utilizzata per sparare, è stata rintracciata, trattavasi di una scacciacani modificata per esplodere proiettili veri, calibro 8 millimetri.
L’uomo è stato tratto in arresto per tentato omicidio, detenzione abusiva di armi, detenzione di arma clandestina, ricettazione, minacce aggravate e violenza privata.

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Cronaca

Barra, trovato a nascondersi in un comò per sfuggire alla Legge

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Un uomo, di origine tedesca, ma residente nel quartiere Barra di Napoli, ha da espiare la pena di 9 anni, 8 mesi, e 8 giorni di reclusione per una rapina commessa a Castiglioncello (Li).
Sicché, gli agenti del Commissariato San Giovanni-Barra hanno eseguito un provvedimento per la carcerazione emesso nello scorso novembre dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Firenze.
Le forze dell’ordine hanno controllato l’abitazione dove risultava domiciliato l’uomo, e lì l’hanno scoperto nascondersi all’interno di un comò della sua stanza da letto, in pratica un vero nascondiglio richiudibile dall’interno.

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